In questo periodo si parla molto di Intelligenza Artificiale e Generative AI, soprattutto dei lati positivi e negativi che possono comportare nel futuro il loro continuo miglioramento e sviluppo.
E noi? Incuriosite, come molti altri colleghi, abbiamo provato alcune piattaforme Generative AI, per capire come funzionano concretamente, per poter avere una idea sul trending topic d’inizio anno.
Ma cominciamo con lo spiegare in maniera semplice di cosa stiamo parlando. I primi esperimenti su questa tecnologia erano legati alla creazione di programmi capaci di imitare i ragionamenti umani e fornire soluzioni logiche ai problemi, una delle sue tante definizioni infatti stabilisce proprio questo concetto:
“L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde.”
Fonte: parlamento europeo
L’AI generativa è invece un tipo specifico di intelligenza artificiale focalizzata sulla generazione di qualsiasi tipo di contenuto: immagini, testi, file audio, musica e righe di codici. Il suo utilizzo è semplicissimo, perché basta partire da un semplice input o istruzioni testuali, anche chiamato prompt, per generare qualsiasi contenuto da zero. Grazie a questa capacità la tecnologia potrà supportare l’uomo nelle sue attività creative, oltre ad altre molte opportunità.
Le applicazioni della Generative AI sono sempre più diffuse nell’industria multimediale, nella sanità, nell’arte, nel design e nella produzione di nuovi prodotti. Molte aziende internazionali si sono cimentate nella sua esplorazione e una in particolare è la Barilla Group: in un post di LinkedIn Alessio Garbin, Data & Digital Marketing Coordinator di Barilla per l’Italia, racconta l’idea e il processo di sviluppo di un progetto di comunicazione sui social network aziendali, utilizzando una tecnologia di intelligenza artificiale capace di generare un’immagine da un testo scritto, Midjourney.
La decisione è stata quella di fare realizzare al sistema una immagine dei pancake della Mulino Bianco per il giorno di Capodanno con i consueti auguri su Facebook e Instagram. Dopo varie prove e istruzioni, sono emerse diverse immagini con uno stile romantico e onirico, che dopo essere state pubblicate hanno portato a una grande quantità di commenti. Questo test ha suscitato alcune discussioni, toccando vari aspetti che ancora oggi non hanno una risposta risolutiva e che sono state mediate dallo stesso marketing manager, spiegando che è stata “un’esplorazione che una grande azienda, nella massima trasparenza verso le persone, ha fatto. Con i suoi pro e contro, con la collaborazione di un’agenzia creativa 💪🏼 Muoviamo insieme questo grande macigno, ma non facciamo finta che non esista”.
Abbiamo voluto anche noi, quindi, fare un test per generare non una immagine ma differenti testi, che è un po’ il nostro pane quotidiano. Questa idea ci è venuta prendendo spunto dall’articolo di Tommaso Ciuffoletti che intervista un programma di Intelligenza Artificiale su un tema in voga al momento, il vino naturale.
Nel nostro esperimento abbiamo utilizzato ChatGPT, un programma progettato da OpenAI, azienda di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede a San Francisco, che utilizza GPT-3 un trasformatore generativo pre-addestrato di terza generazione. Si tratta di un modello di previsione linguistica che produce testi simili a quelli umani.
Noi abbiamo chiesto al sistema che ci aiutasse a creare dei contenuti per un post su Facebook e un post su Instagram su due temi legati al mondo del vino. Ecco qui il risultato, esattamente quello che ci ha dato il pc dopo il nostro prompt:
Scrivi un post su Facebook sulle tipologie di tappi usati per imbottigliare il vino.
Sapevate che esistono diversi tipi di tappi utilizzati per sigillare le bottiglie di vino? Ognuno di essi ha caratteristiche specifiche che ne determinano l’utilizzo e l’effetto sulla qualità del vino.
Il tappo di sughero è il più tradizionale e antico, utilizzato fin dall’antichità per sigillare le bottiglie di vino. Il sughero è un materiale naturale che permette al vino di respirare e mantiene la giusta umidità all’interno della bottiglia. Tuttavia, può essere soggetto a deterioramento e causare la “tara del tappo”.
Il tappo di sughero sintetico, noto anche come tappo agglomerato, è un’alternativa al sughero naturale e meno suscettibile al deterioramento. Tuttavia, non permette al vino di respirare come il sughero naturale.
Il tappo a vite è facile da aprire e richiudere, ma non permette al vino di respirare e può alterarne il gusto nel tempo. Il tappo a corona è comune per le bottiglie di birra e alcune bibite gassate, ma non è adatto per il vino poiché non permette la giusta respirazione.
Quale tappo preferite per il vostro vino? #tappidivino #sughero #tapposintetico #tappovite #tappocorona
Scrivi un post per Instagram, inserendo alcune emoji, sulle tipologie di bicchieri usati per bere il vino.
“🍷 Quale bicchiere scegliere per il tuo vino preferito? Ci sono diverse tipologie di bicchieri progettati per mettere in risalto i diversi sapori e aromi dei vini. Ecco alcuni esempi:
🍾 Bicchiere a calice per vini bianchi: ha una forma allargata per permettere al vino di respirare e sviluppare al meglio i suoi aromi.
🍷 Bicchiere a tulipano per vini rossi: ha una forma aderente alla parte superiore per concentrare gli aromi e una base più larga per permettere all’ossigeno di entrare in contatto con il vino.
🍾 Bicchiere per champagne: ha una forma aderente alla parte superiore per trattenere le bollicine e una base più larga per permettere all’aroma di espandersi.
Speriamo che queste informazioni vi aiutino a scegliere il bicchiere perfetto per il vostro prossimo assaggio di vino! 🍷🍾🍇 #winetasting #winelovers #winery #winetime”
Il risultato per noi è sicuramente impressionante, per la scelta delle parole, degli hashtag ma soprattutto per la velocità con cui il sistema realizza un output di tutto rispetto.
L’Intelligenza Artificiale, come ormai abbiamo intuito, è una delle tecnologie più esaltanti e promettenti del nostro tempo, grazie anche alla possibilità di attingere a molti più dati rispetto al passato sarà in grado sempre più di risolvere problemi complessi e automatizzare attività che vengono considerate tipicamente umane.
Crea però anche diversi dibattiti, tra gli altri sul tema della sicurezza dei dati personali e della privacy o la tutela del copyright di artisti e creator.
Come avrete capito c’è un gran fermento online in questi giorni tra gli addetti ai lavori, una cosa ci sentiamo di aggiungere: l’AI farà sempre più parte della nostra vita e se vogliamo vivere nel progresso dobbiamo imparare a conviverci e fare il possibile per garantire che venga utilizzata in modo responsabile, equo e sicuro.
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